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Sottomissione completa XXX


di masterfill
28.06.2024    |    5.654    |    4 9.6
"Il sapore leggermente salato e muschiato riempì la sua bocca, una sensazione che ormai cominciava a familiarizzare..."
Aldo, con un ghigno sguaiato e soddisfatto, estrasse lentamente la mano dal corpo di Samantha, godendo dell'immagine che si presentava ai suoi occhi. L'ano di Samantha, un tempo una delicata rosellina, ora era completamente dilatato, un'apertura brutale e irriconoscibile. Aldo sorrise malignamente, confrontando mentalmente il "prima" e il "dopo" del suo trattamento crudele.

Samantha, distrutta e umiliata, era consapevole degli sguardi su di lei. Ogni risata, ogni sussurro era un colpo alla sua dignità. Il dolore fisico si mescolava con l'umiliazione mentale, creando un vortice di sofferenza insopportabile. Le lacrime scorrevano copiose, i singhiozzi che scuotevano il suo corpo intrappolato nella gogna.

Aldo, preso dall'eccitazione e dal suo senso di potere, si spostò davanti a lei. Con un movimento brusco e deciso, le afferrò i capelli e la tirò verso di sé. Il suo membro duro e nodoso, maleodorante e umido, premeva contro le labbra di Samantha. Senza darle il tempo di reagire, Aldo la costrinse ad aprire la bocca e iniziò a spingerle dentro il suo membro con violenza.

Samantha sentiva il sapore acre e sgradevole invaderle la bocca, la sensazione di disgusto che si mescolava con l'umiliazione. Ogni spinta era un nuovo assalto alla sua dignità, il membro di Aldo che andava sempre più in profondità, soffocandola e costringendola a lottare per ogni respiro. Le lacrime continuavano a scendere, segni tangibili del suo tormento interiore.

Aldo aumentò il ritmo, ogni movimento era carico di crudeltà e disprezzo. La teneva per i capelli, strattonandola con forza, costringendola a seguirne il ritmo. Samantha, con il viso bagnato di lacrime, cercava disperatamente di resistere, ma ogni sua difesa era inutile. Il dolore e l'umiliazione la sovrastavano, un'onda implacabile che la schiacciava.

Alla fine, con un grugnito ancestrale, Aldo venne copiosamente nella bocca di Samantha. Il sapore amaro e vischioso del suo seme le riempì la bocca, e Aldo, con un tono imperioso, le intimò di bere tutto senza farne cadere neanche una goccia. Samantha, soffocata e umiliata, obbedì, sentendo ogni goccia scendere lungo la gola come un ulteriore segno della sua sottomissione.

Quando ebbe finito, Aldo si chinò su di lei, il volto vicino al suo, gli occhi che brillavano di trionfo. "Ora non fai più la superiore, eh? Non hai più lo sguardo giudicante. Sei completamente sottomessa, troia," gridò in faccia a Samantha, il suo alito caldo e fetido che la colpiva come uno schiaffo.

Samantha, devastata, sentiva ogni parola come una pugnalata. L'umiliazione era completa, ogni residuo di orgoglio spazzato via. Le lacrime continuavano a scendere, un fiume incessante di dolore e vergogna. In quel momento, Samantha capì che Aldo aveva ottenuto ciò che voleva: la sua totale sottomissione. E mentre il suo corpo tremava, intrappolato nella gogna, la sua mente cercava disperatamente una via di fuga da quell'incubo.

Max si avvicinò a Samantha, il volto contratto in un'espressione di disprezzo e trionfo. "Ora hai capito chi comanda e di chi sei?" le urlò in faccia, la voce rimbombante nella stanza silenziosa. Samantha, con le lacrime ancora fresche sul viso, annuì debolmente, la sua volontà completamente spezzata.

Con un movimento brusco, Max la liberò dalla gogna, afferrandola per i capelli e tirandola in piedi. Samantha barcollò, le gambe deboli e tremanti per l'umiliazione appena subita. Max la trascinò davanti a tutte le coppie presenti, costringendola a camminare in modo instabile sui tacchi alti. Ogni sguardo era una nuova ferita, ogni risata un colpo al suo orgoglio già distrutto.

"Adesso soddisferai ogni singola coppia," le intimò Max, la voce tagliente come un coltello. La prima coppia si fece avanti: l'uomo aveva occhi di ghiaccio e indossava pantaloni neri e una barba curata, mentre la sua compagna dai lunghi capelli neri portava un corsetto di pizzo che esaltava i suoi seni rotondi e sodi, con piccoli piercing ai capezzoli che scintillavano alla luce soffusa.

L'uomo guardò Samantha con freddezza. "Toglile il perizoma," ordinò. Samantha, con le mani che ancora tremavano, si avvicinò alla donna. Il perizoma era un piccolo triangolo di pizzo nero, che scivolò via facilmente sotto le sue dita. Il sesso della donna si rivelò liscio e curato, le grandi labbra gonfie e invitanti. Samantha si sentiva un misto di vergogna e strana eccitazione mentre eseguiva l'ordine.

Avvicinò il viso al sesso della donna, sentendo il calore che emanava da essa. Con una lentezza deliberata, cominciò a leccare le grandi labbra, assaporando il gusto leggermente salato e muschiato della pelle. Le sensazioni erano intense, ogni movimento della lingua un'esplorazione attenta. Il clitoride, piccolo e turgido, si rivelò sotto le sue labbra, e Samantha lo prese delicatamente tra le labbra, succhiando con cura.

La donna gemette, il corpo che si inarcava verso di lei. Samantha sentiva l'eccitazione crescere dentro di sé, un piacere proibito che si mescolava con l'umiliazione. Ogni leccata, ogni movimento della lingua era una nuova scoperta, un nuovo piacere che si svelava. L'uomo, nel frattempo, aveva tirato fuori il membro e lo spingeva con decisione nella bocca calda e vogliosa della sua compagna. I gemiti della donna riempivano la stanza, un suono di piacere che cresceva di intensità.

Samantha si concentrava sul clitoride, leccando e succhiando con sempre maggiore ardore. Il sapore del sesso della donna si mescolava con il suo, creando una miscela di piacere che la faceva tremare. Sentiva il corpo della donna inarcarsi, i gemiti che diventavano grida di piacere. Poi, improvvisamente, la donna ebbe un grande orgasmo, il corpo che tremava violentemente mentre il piacere la attraversava.

Samantha continuava a leccare, assaporando ogni momento, ogni sensazione. L'uomo, con un gemito gutturale, ordinò a Samantha di aprire la bocca. Lei obbedì, sentendo il membro caldo e pulsante che si spingeva dentro di lei. Con un ultimo spinta, l'uomo venne copiosamente nella sua bocca. Samantha sentì il sapore salato dello sperma riempirle la bocca, e, sorprendentemente, non le dispiacque. Ingoiò diligentemente tutto, il gusto che si mescolava con le altre sensazioni che aveva provato.

Quando fu tutto finito, Samantha si trovò in ginocchio, la bocca ancora umida, il corpo scosso da brividi di piacere e umiliazione.
La seconda coppia si fece avanti, emanando un'aura di gioventù e vigore. Lui, un uomo atletico con tatuaggi intricati che decoravano le sue braccia muscolose, vestiva solo dei pantaloni di pelle attillati. Lei, una giovane dai capelli corti e biondi, indossava una gonna di tulle trasparente che lasciava poco all'immaginazione. I suoi seni, piccoli e perfetti, erano completamente esposti, i capezzoli di un rosa pallido che contrastava con la sua pelle abbronzata.

L'uomo si tolse i pantaloni, rivelando un membro ben dotato e già eretto. Si girò verso Samantha, il volto impassibile ma gli occhi brillanti di aspettativa. "Prepara l'ano della mia compagna," ordinò con un tono che non ammetteva repliche. "Lecchialo per bene. Dopo la scena a cui abbiamo assistito, voglio possederla analmente, e poi sarà il tuo turno."

Samantha, ancora scossa dall'umiliazione precedente, si avvicinò alla giovane donna con movimenti incerti. La ragazza si voltò, sollevando la gonna di tulle per esporre completamente il suo sedere sodo e tonico. L'ano era un piccolo cerchio stretto e invitante, che sembrava contrarre leggermente al contatto dell'aria fresca.

Samantha iniziò a leccare l'ano della ragazza, leccate lente e deliberate che esploravano ogni piega della pelle. Il sapore leggermente salato e muschiato riempì la sua bocca, una sensazione che ormai cominciava a familiarizzare. La giovane donna gemette dolcemente, il suo corpo che si rilassava sotto le attenzioni esperte di Samantha.

L'uomo osservava attentamente, il membro pulsante che attendeva impaziente. Quando giudicò che Samantha avesse preparato a sufficienza la sua compagna, si posizionò dietro di lei. Con un movimento deciso, penetrò l'ano della ragazza, facendola sussultare e gemere di piacere. Samantha osservava, sentendo un misto di umiliazione e eccitazione crescere dentro di sé.

Dopo alcuni minuti di intensa penetrazione, l'uomo si girò verso Samantha, un sorriso crudele che gli increspava le labbra. "Ora tocca a te," disse, tirandola per i capelli e spingendola in posizione. Samantha, con l'ano ancora dilatato e dolorante, si preparò al nuovo assalto. La penetrazione fu brutale, il dolore che le strappava un gemito soffocato mentre l'uomo la prendeva con forza.

Mentre la penetrava, l'uomo non mancò di tormentarle i capezzoli. Le sue dita ruvidi e callosi pizzicavano e tiravano con crudeltà, causando un dolore acuto che si mescolava con il piacere. Samantha sentiva ogni tortura, il dolore che pulsava attraverso i suoi capezzoli mentre il membro dell'uomo si spingeva sempre più in profondità nel suo ano dilatato.

Nonostante il dolore, Samantha sentiva crescere dentro di sé una strana forma di piacere. Ogni spinta, ogni pizzico ai suoi capezzoli, sembrava incendiare i suoi sensi, un piacere perverso che la consumava. Le lacrime continuavano a scorrere, ma non erano più solo di umiliazione; c'era anche un fremito di eccitazione, una risposta involontaria del suo corpo alla brutalità che stava subendo.

L'uomo, sentendo il controllo assoluto su di lei, aumentò il ritmo delle sue spinte, ogni movimento più violento del precedente. Samantha sentiva il membro che la dilatava, il dolore acuto che si mescolava con il piacere. Quando l'uomo raggiunse il culmine, con un grugnito gutturale, venne copiosamente dentro di lei. Samantha sentì il calore del seme riempirla, una sensazione che la fece tremare.

Quando fu finito, l'uomo si ritirò, lasciandola tremante e dolorante.

continua...

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